IMPIANTO DI DEPURAZIONE
“Foce Regi Lagni”
RELAZIONE ILLUSTRATIVA
Sommario
La presente relazione illustrativa ha lo scopo di fornire un quadro generale inerente l’impianto di depurazione delle acque reflue urbane denominato “Foce Regi Lagni”, sito in Villa Literno (CE) e gestito dalla società Consortile Clanius a r.l. per conto di Regione Campania.
L’impianto di depurazione di “Foce Regi Lagni” è uno degli impianti realizzati nell’ambito del Progetto Speciale per il disinquinamento del golfo di Napoli. L’impianto ricade nel Progetto Speciale n° 3 (PS3) per il disinquinamento del Golfo di Napoli; l’elaborazione tecnica e l’attuazione del progetto furono affidate alla Cassa per il Mezzogiorno (CASMEZ).
Tutti gli impianti del PS3 furono progettati per rispettare in uscita i limiti imposti dalla Legge n. 319 del 10 maggio 1976 (Legge Merli) ad eccezione dei limiti sui composti dell’azoto, per i quali si agiva in deroga. Di conseguenza, il progetto originario del Depuratore di Foce Regi Lagni, era stato dimensionato – e successivamente realizzato - per trattare una portata media nera, in tempo asciutto, pari 4.850 mc/h prevedendo il rispetto dei valori limite allo scarico, secondo la tabella A di detta legge, la quale disciplinava le “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” relativamente agli scarichi di qualsiasi tipo.
Entrato in esercizio nel 1981, è al servizio di un comprensorio che comprende 29 comuni di cui 22 situati nella Provincia di Caserta e 7 nella Provincia di Napoli.
1. Aversa (CE)
2. Cancello Arnone (CE)
3. Carinaro (CE)
4. Casal Di Principe (CE)
5. Casaluce (CE)
6. Casandrino (NA)
7. Casapesenna (CE)
8. Castel Volturno (CE)
9. Cesa (CE)
10. Frignano (CE)
11. Giugliano in Campania (NA)
12. Grazzanise (CE)
13. Gricignano d'Aversa (CE)
14. Grumo Nevano (NA)
15. Lusciano (CE)
16. Melito di Napoli (NA)
17. Mugnano di Napoli (NA)
18. Parete (CE)
19. S. Cipriano D'Aversa (CE)
20. S. Marcellino (CE)
21. S. Maria La Fossa (CE)
22. Sant'Antimo (NA)
23. Sant'Arpino (CE)
24. Succivo (CE)
25. Teverola (CE)
26. Trentola - Ducenta (CE)
27. Villa di Briano (CE)
28. Villa Literno (CE)
29. Villaricca (NA)
L’estensione del comprensorio servito da tale impianto è pari a circa 506 km2. La finalità dell’impianto è quella di recepire e trattare i liquami fognari del comprensorio, addotti allo stesso attraverso una rete di collettori ed infrastrutture fognarie, ed è progettato per il trattamento di acque reflue di tipo “urbano” provenienti dal comprensorio di riferimento.
In allegato 1 è riportata la planimetria della rete di collettori a servizio dell’impianto, a sua volta alimentata dalle reti fognarie comunali che recapitano le loro acque di scarico alla rete, e da questa sono addotte a gravità all’impianto di depurazione; più in particolare le infrastrutture in gestione alla Clanius S.c. a r.l. sono così di seguito sintetizzabili:
· Impianto di depurazione di Foce Regi Lagni;
· Stazione di grigliatura e derivazione di Succivo;
· Vasca di testata di Villa Literno;
· Collettore nero di collegamento Succivo – Villa Literno;
· Collettore Giugliano Succivo;
· Collettore Lavinaio di Melito;
· Fugatore di Succivo;
· Fugatore di Villa Literno;
· Collettore Alto;
· Collettore Basso.
All’impianto di depurazione le acque del comprensorio sono addotte attraverso i due collettori fognari terminali, denominati: “Collettore Alto” e “Collettore Basso”; le acque trattate in uscita dall’impianto sono immesse nel corpo idrico superficiale Regi Lagni, che rappresenta il punto di recapito finale dell’effluente, e che non è in gestione alla scrivente.
Il corpo idrico superficiale dei Regi Lagni è costituito da un reticolo di canali rettilinei, perlopiù artificiali, il cui bacino si estende in un'area di 1.100 km² circa in 99 comuni della città metropolitana di Napoli e delle province di Caserta, Avellino e Benevento. Essi sono frutto di un'opera di canalizzazione e bonifica idraulica avviata, durante il predominio spagnolo in Italia, nel 1600 circa, per porre fine al problema delle frequenti inondazioni del fiume Clanio che impedivano lo sviluppo urbanistico dell’area.
Classificati oggi dal D. Lgs. 152/1999 come corpo idrico artificiale, i Regi Lagni raccolgono acque piovane e sorgive convogliandole dalla pianura a Nord di Napoli per oltre 56 km da Nola verso Acerra, Brusciano, Pomigliano d'Arco, Afragola, Giugliano e quindi al mare, tra la foce del Volturno e il Lago di Patria, estendendosi lungo 110.000 ettari pianeggianti delimitati a nord-ovest dal litorale domizio e dal bacino del Volturno, a sud-est dall'area casertano-nolana e a sud-ovest dai Campi Flegrei.
Pertanto i Regi Lagni si configurano non già come una infrastruttura fognaria, bensì come una infrastruttura di bonifica e raccolta acque, dove confluiscono i cinque impianti di depurazione comprensoriali (Nola, Acerra, Napoli Nord, Marcianise e Foce Regi Lagni), gli scarichi di alcune aree ASI, oltre ad una molteplicità di scarichi di acque di pioggia. Si tratta pertanto di un’opera vasta ed articolata, priva di sistemi di sorveglianza, dove sovente si verificano episodi di scarichi abusivi e non conformi, come ad esempio quelli apparsi ultimamente sulle testate giornalistiche e relativi ad alcune aree ASI che avrebbero convogliato scarichi di natura industriale altamente inquinanti, tali da alterare la qualità delle acque circolanti all’interno del canale dei Regi Lagni.
Il processo di depurazione attuato all’interno dell’impianto di depurazione di Foce Regi Lagni è quello classico a fanghi attivi, che può essere schematizzato nel modo seguente:
§ linea acque:
§ linea fanghi.
- dissabbiatura/disoleatura, costituta da 2 linee dotate di pompe per la rimozione in continuo della sabbia;
- sedimentazione primaria, costituta da 4 vasche circolari.
Il trattamento secondario ha la funzione di ossidare per via biologica (fanghi attivi) le sostanze organiche biodegradabili, di rimuovere per sedimentazione i fanghi prodotti ed infine di provvedere alla disinfezione delle acque in uscita. In particolare, esso include le fasi di:
- ossidazione biologica, costituita da 8 vasche di aerazione;
- sedimentazione secondaria, costituta da 4 vasche circolari, con estrazione fanghi a tubi succhianti;
- disinfezione, costituta da 2 vasche di contatto a serpentina, con l’aggiunta di ipoclorito di sodio.
L’aria compressa, necessaria alla fase di ossidazione biologica, è ottenuta impiegando sette compressori.
Si ritiene utile evidenziare che la linea acque è stata pensata, progettata e realizzata esclusivamente per la rimozione di sostanze organiche biodegradabili, espresse mediante i parametri COD e BOD5, di solidi sospesi, espressi mediante il parametro SST.
In particolare, l’attuale configurazione impiantistica che costituisce il processo depurativo è stata progettata dalla Casmez per rispettare i limiti previsti dalla L. 319/76 (Legge Merli) che prevedeva, allo scarico, limiti meno restrittivi di quelli previsti dalla Tabella 1 dell’allegato 5 alla Parte III del D.Lgs 152/06 s.m.i..
Si ritiene altresì utile evidenziare che l’impianto negli anni ’80 è stato dimensionato e realizzato per trattare una portata media nera, in tempo asciutto, pari 4.850 mc/h mentre, attualmente, la portata media in ingresso complessiva è superiore e circa pari a 7.500 mc/h.
- ispessimento fanghi, costituita da 4 ispessitori per l’addensamento statico dei fanghi;
- disidratazione meccanica, costituta da 2 centrifughe per garantire la riduzione della quantità di acqua all’interno dei fanghi.
Ad oggi risultano dismessi ed in fase di rifunzionalizzazione la linea di digestione anaerobica dei fanghi e le successive linee di trattamento ed utilizzo biogas.
Attualmente l'impianto di depurazione di Foce Regi Lagni produce circa 45.000 kg/giorno di fango disidratato con una concentrazione media di S.T. (Solidi Totali) pari al 30% circa. Dopo adeguata caratterizzazione il fango prodotto, a cui è attribuito il CER 190805, viene smaltito in idoneo impianto all’uopo autorizzato.
Le attività gestionali sono suddivise in tre macroaree:
· Conduzione e controlli operativi dell’impianto e della rete di adduzione;
· Programmazione delle manutenzioni ordinarie – straordinarie;
· Controlli di laboratorio secondo procedure e normativa ambientale.
Tali attività vengono espletate con il supporto e la produzione della seguente reportistica:
· Giornale di conduzione, compilato al termine di ciascun turno operativo;
· Registro di laboratorio, compilato quotidianamente con le analisi fisico-chimiche e batteriologiche;
· report mensile di gestione dove sono annotate e riepilogate tutte le note caratteristiche della gestione, con evidenza delle criticità riscontrate;
· Informative tempestive di ogni situazione anomala impattante sulla regolare conduzione dell’impianto alle Autorità preposte al controllo, quali Custode Giudiziario, Regione Campania, Guardia Costiera, Arpac, Comune di Villa Literno, Carabinieri del NOE.
In relazione alle modifiche del tessuto urbanistico e del consumo idrico pro-capite, la portata ad oggi in ingresso è pari circa a 7.500 mc/h, quindi ben superiore rispetto alle portate per le quali l’impianto era stato dimensionato e successivamente realizzato negli anni ‘80.
Altresì la normativa vigente (decreto legislativo 152/2006) risulta più stringente di quella per la quale l’impianto era stato progettato (legge 319/1976, cd. Legge Merli).
Pertanto si è dato seguito alla progettazione di interventi strutturali, i cui lavori sono iniziati in data 23.04.2019.
In particolare per l’impianto di Foce Regi Lagni il progetto di adeguamento prevede in linea sintetica le seguenti opere sulla linea acque:
· realizzazione di un trattamento integrativo per le acque di pioggia;
· introduzione di una sezione dedicata di nitro – denitro, per garantire l’abbattimento dei composti azotati, con l’integrazione di ulteriori quattro vasche di ossidazione rispetto alle otto esistenti;
· realizzazione di un quinto ed un sesto sedimentatore secondario per favorire la sedimentazione dei fanghi e ridurre il trascinamento dei solidi allo stramazzo, garantendo pertanto anche le aumentate portate influenti;
· costruzione di una sezione di flocculazione e trattamento terziario al fine di garantire l’ulteriore affinamento del trattamento con contenimento dei solidi sospesi totali anche migliorativi rispetto ai limiti di legge;
· introduzione di una disinfezione con raggi UV, per migliorare la de-batterizzazione dell’effluente finale.
Sono inoltre previsti i seguenti interventi sulla linea fanghi, mirati ad attuare procedure di smaltimento finale maggiormente eco-compatibili, in virtù dell’igienizzazione conseguente alla digestione anaerobica e, soprattutto, mediante la riduzione dei quantitativi di rifiuti prodotti:
· Riattivazione della sezione di digestione anaerobica per la stabilizzazione dei fanghi primari e secondari;
· Realizzazione di una sezione di idrolisi termica per favorire la produzione di biogas all’interno dei digestori;
· Sezioni di trattamento del biogas prodotto;
· Installazione di un gruppo di cogenerazione alimentato a biogas, per consentire il recupero energetico e la minore utilizzazione di risorse primarie;
· Realizzazione di una sezione dedicata di essiccamento termico dei fanghi, per garantire una sostanziale riduzione di circa due terzi dei rifiuti complessivi prodotti.
A tali attività “strutturali” si affiancano interventi di rifunzionalizzazione delle strutture esistenti, nonché la realizzazione di un sistema di telecontrollo e gestione remota, che favoriranno una migliore conduzione ed una maggiore affidabilità complessiva del sistema.
Il progetto in corso di realizzazione prevede l’adeguamento dell’impianto ai parametri previsti dalla normativa vigente, anzi con un miglioramento degli stessi, per adeguare l’impianto anche alla predetta portata effettiva, ampliata sino a 8.000 mc/h per contemplare anche nuovi allacci in corso di realizzazione da parte degli enti competenti.
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