I Regi Lagni erano un’antica opera di bonifica idraulica, costituita da un reticolo di canali scavati nella terra per drenare le acque di un territorio paludoso, esteso nelle province di Napoli e Caserta. La bonifica aveva messo fine al problema secolare delle inondazioni del torrente Clanio nella “Campania Felix”. Oggi quest’ampia zona a sud del fiume Volturno, è in gran parte antropizzata e densamente popolato. Il paesaggio dei Regi Lagni appare ormai cole uno dei più gravi disastri ambientali del contesto europeo. Il lascito dei Borboni si è trasformato in una discarica di liquami e riudisti che si riversano anche nel mare del litorale Domizio, infatti le acque dei canali appaiono come fogne o discariche a cielo aperto. Nel 1973 a causa dell’infezione colerica ci fu l’avvio di pesantissimi interventi di urgente riassetto igienico sanitario dell’aria. Per questo motivo vennero realizzati cinque “mega depuratori” che scaricano direttamente nel canale principale dei Regi Lagni. Questi depuratori si trovano a :
- Villa Literno
- Orta di Atella
- Marcianise
- Marigliano
- Cuma
Lungo il canale principale dei Regi Lagni ci sono oltre 60 km discariche che attraversano 3 province e 104 comuni, ci sono centinaia di aziende e impianti industriali. Essi immettono gli scarti di lavorazione direttamente nel canalone. Ciò che arriva a mare, passando per le vasche di depurazione, è una mistura velenosissima molto più pericolosa, di quanto fosse in partenza, responsabile di un disastro ambientale di proporzioni colossali.
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