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  • Immagine del redattorePanta Rei

I DEPURATORI

La storia

Nel corso delle ultime migliaia di anni, l’uomo si è fatto portavoce di opere mirate specificatamente al controllo delle fonti idriche del pianeta. La depurazione delle acque reflue, come la conosciamo oggi, ha iniziato a diffondersi soltanto durante il secolo scorso. I principali sistemi utilizzati sono:

· La “Cloaca Maxima”: la più importante e rilevante opera ingegneristica della storia umana risale al VI sec. a.C ai tempi degli ultimi re di Roma; costruita per risanare Roma dagli acquitrini che ne infestavano il circondario.

· Il Pozzo Nero: si tratta di una grossa buca destinata alla raccolta delle deiezioni;

· La Fossa asettica: si tratta di un serbatoio sotterraneo con dimensioni tali da consentire la stagnazione del refluo per un adeguato periodo di tempo.

· La Fossa Imhoff: un’ evoluzione della fossa settica realizzata intorno al 1904.

A partire dagli anni ’70 la depurazione delle acque di rifiuto è stata affrontata con particolare attenzione, in Italia con la legge 319/1976, nota come legge Merli, che stabilisce le concentrazioni limite per le acque di scarico. Oggi, invece, la norma a cui si fa riferimento è il D.lgs 3 aprile 2006 n.152 “Norme in materia ambientale”.

Come funziona un depuratore ?

Nei decenni passati e fino a pochi anni fa, a causa delle attività industriali e domestiche, ci fu un aumento del carico delle acque reflue. Per ristabilire l’equilibrio naturale vennero realizzati impianti di depurazione, che portarono al mantenimento di acqua corrente pulita. Ma come funziona un depuratore ?

Possiamo dividere il funzionamento di quest’ultimo in due sezioni:

1. Trattamento delle acque

2. Trattamento dei fanghi

1.Le acque reflue vengono raccolte dalle singole reti fognarie e vengono trasportate all’impianto di depurazione. È indispensabile il sollevamento dei liquami per inviarli alle fasi successive di trattamento. Come primo trattamento vi è la grigliatura che serve per la rimozione del materiale grossolano (pezzi di plastica, legno, sassi, carta…). I materiali bloccati da questa griglia vengono lavati, pressati e portati in discarica. Subito avviene la dissabbiatura ossia la separazione delle sabbie per sedimentazione naturale. Nella vasca di sedimentazione primaria avviene la separazione dei solidi per gravità, i fanghi che si accumulano sul fondo della vasca vengono sospinti e vengono poi prelevati per essere inviati ai trattamenti successivi. L’eliminazione delle sostanze disciolte avviene nella vasca a fanghi attivi. Questo processo si basa sull’azione dei batteri che utilizzano le sostanze organiche disciolte nel liquame per la loro riproduzione, così da formare colonie di batteri facilmente eliminabili. La separazione del fango si ottiene per sedimentazione nella vasca di sedimentazione finale. Il fango sedimentato viene raccolto, una parte del fango attivo viene fatta ricircolare nella vasca di aerazione e la parte in esubero viene inviata al trattamento successivo. L’acqua in uscita può definirsi a questo punto pulito e può pertanto essere restituita al corso d’acqua superficiale.

2.I fanghi della sedimentazione primaria e secondaria vengono pompati nel preispessitore dove viene ridotto il volume del fango. Successivamente il fango viene inviato nel digestore dove viene mantenuto ad una certa temperatura e i batteri specializzati riducono la sostanza organica e la trasformano producendo un gas ad alto contenuto di metano (biogas). Il gas prodotto viene accumulato nel gasometro e utilizzato per la produzione di energia elettrica e riscaldamento. Il fango, ormai inodore, viene pompato nel postispessitore per ridurne ulteriormente l’umidità. Infine con la disidratazione meccanica mediante una centrifuga viene ridotto il volume del fango di sei volte. Il fango disidratato presenta una consistenza semisolida che ne consente un agevole utilizzo in agricoltura, compostaggio oppure per lo smaltimento in discarica.




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